Lettori fissi

martedì 15 maggio 2012

Nuovo sito per BE Edizioni

E' con tanto piacere che possiamo comunicarvi che da ora in poi potrete seguirci sul nostro nuovo sito internet, dove avremo anche la nostra sezione blog, un' area per le recensioni, il nostro negozio online con la possibilità di poter sfogliare i nostri libri direttamente sul vostro pc e tanto altro ancora!

Ecco il nuovo indirizzo: 

martedì 24 aprile 2012

Novità editoriali

Business per la gloria di Dio.
Wayne Grudem
Pagine 82 euro 11,90
ISBN 9788890547263
Prima edizione Aprile 2012

Il business può glorificare Dio?
Normalmente pensiamo che siano l’adorazione, la fede, l’evangelizzazione e altre attività “spirituali” a glorificare Dio, ma il business?
Il business sembra sinonimo di avidità e corruzione, niente che potrebbe imitare un Dio Santo.
Ma Wayne Grudem è convinto che dedicandoci al lavoro e al business glorifichiamo Dio perché emuliamo lo stesso lavoro creativo di Dio.
Questo libro, biblicamente fondato, è un’attenta guida all’imitazione di Dio nell’interazione con clienti, colleghi, impiegati e altre imprese.
Scopri come la tua attività e la tua vita nel business possano essere dedicate alla gloria di Dio.


Wayne Grudem laureato a Harvard, presso il Westminster Theological Seminary, e presso l’Università di Cambridge (Inghilterra), è stato presidente del Consiglio per la Mascolinità e la Femminilità Bibliche (www.cbmw.org), ed attualmente è ricercatore di Teologia Biblica presso il Seminario di Phoenix.
In Italiano è già stato pubblicato dalle Edizioni GBU il suo commentario per la collana Tyndale sulla Prima Epistola di Pietro.

lunedì 16 aprile 2012

Rifocalizzare

La necessità che abbiamo di Rifocalizzare sempre la nostra visione della vita è un approccio biblico fondamentale per avere un giusta prospettiva della vita.

Questa è una delle più grandi lezioni che possiamo apprendere dai grandi eroi della fede sia dell’Antico Testamento, sia del Nuovo Testamento, sia da tutti gli eroi della storia millenaria della chiesa.

Vedere la vita nella giusta prospettiva.

Se noi guardiamo la loro storia nella Scrittura, la storia dei patriarchi, dei profeti e poi degli apostoli, dobbiamo porci la domanda di come loro abbiano fatto a sopportare le situazioni che hanno incontrato, vite così difficili, prove così grandi, torture, uccisioni, persecuzioni ed infamia. Provate a leggere il capitolo 11 della Lettera agli Ebrei e vedrete che prove affronarono gli eroi della fede!

Come fecero allora a sopportare tutto questo?

Io nella Scrittura vedo una duplice risposta a questa domanda:
              
     1) Hanno stimato Cristo superiore a tutto

     2) Hanno guardato alla vita con le lenti giuste, capendo che Cristo è il pìu grande tesoro che ognuno possa anelare, e che un giorno e per l’eternità ne avrebbero goduto

Il primo punto, Cristo superiore a tutto, va capito e sperimentato. Tutta la Scrittura testimonia di questo: Il più grande tesoro che noi possiamo desiderare è Cristo.

Il secondo punto ci dice di vedere tutto alla luce di questo grande tesoro e nell’ottica dell’eternità.

Noi dobbiamo guardare alla preziosità di Cristo e al fatto che trascorreremo l’eternità con lui.

Il mondo non vuole che noi guardiamo all’eternità, vuole farci guardare a questa vita passeggera.

Ma guardare all’eternità come fecero i nostri padri nella fede è di enorme beneficio, riesce a far scomparire tanti mali dall’anima e ci fa bramare quel giorno in cui vedremo il nostro Signore faccia a faccia.

Vivere con queste lenti spinge anche a vivere ora per Cristo, affinchè in questa breve vita lo si possa onorare il più possibile, e fa si che si possa vedere alle vicende della vita con la giusta ottica.

Andiamo a leggere uno dei passi più belli della Scrittura, dove l’apostolo Giovanni ci porta avanti nel tempo e ci da un bellissimo affresco di cosa ci attenderà.

Lasciamoci abbracciare da queste indelebili parole:

Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi, e il mare non c'era più. E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii una gran voce dal trono, che diceva: «Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate»
Apocalisse 21:1-4
 Ecco cosa ci attenderà un giorno! Egli abiterà con noi, noi saremo i suoi popoli e lui sarà il nostro Dio. Addirittura egli asciugherà ogni nostra lacrima! E non ci sarà più morte, cordoglio, grido, e dolore! Perchè queste cose rigurdano il passato, questa prima creazione che è stata da noi distrutta, ma nella nuova città celeste queste cose non ci saranno più.

Quello che noi stiamo già sperimentando, la bellezza delle presenza di Dio nelle nostre vite, lo sperimentermo in maniera indicibile nel futuro.
Questa gran gioia che abbiamo in quei momenti in cui siamo in comunione con Dio, sarà moltiplicata per milioni di volte e sarà costante!

E tutto questo grazie a Dio! Grazie alla sua misericordia. Lui che ha mandato suo Figlio, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio.
E ora siamo il suo popolo, e godremo di tutto questo in maniera grandiosa al ritorno di suo Figlio. 

Se ancora non hai accettato personalmente il sacrificio di Gesù come unico mezzo per poter avere comunione con il Dio che ha creato ogni cosa, fallo ora, ti si apriranno le porte al più grande Tesoro che il nostro cuore brama, l'Unico in grado di soddisfarlo, il grande Dio della Bibbia!

Filippo Pini




giovedì 5 aprile 2012

La Risurrezione di Gesù Cristo

Giovanni 11
In Giovanni 11:17-26a leggiamo: “Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro. Or Betania distava da Gerusalemme circa quindici stadi, e molti Giudei erano andati da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. Come Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. Marta dunque disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; e anche adesso so che tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo darà». Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell'ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; (26a) e chiunque vive e crede in me, non morirà mai»” (alla fine di questo post finiremo 11:26b-27).

La scaletta
In questo post vogliamo considerare la risurrezione di Cristo sotto i seguenti cinque punti: (1) la predizione della risurrezione; (2) l’adempimento di quella predizione; (3) il risultato della risurrezione; (4) il significato della risurrezione; e infine (5) il ‘dunque’ della risurrezione per noi.

(1) Gesù predice la propria risurrezione
In Luca 9:22, riguardo a se stesso, Gesù dice ai suoi discepoli: “Bisogna che il Figlio dell'uomo soffra molte cose e sia respinto dagli anziani, dai capi-dei sacerdoti, dagli scribi, sia ucciso, e risusciti il terzo giorno”. Qui Gesù predice tre cose: (a) il suo essere ripudiato da parte dei capi religiosi; (b) la propria morte; e (c) la propria risurrezione il terzo giorno. Questi dati sono molto familiari a noi—infatti così familiari che la loro portata potrebbe sfuggirci. Quello che ci interessa in questa sede è il terzo elemento. Predire la propria morte non sarebbe impossibile; la propria risurrezione sì!

(2) Le Scritture registrano l’adempimento di tale predizione
Più passi della Bibbia confermano che Gesù ha ‘azzeccato’ predicendo il proprio tornare in vita, di cui Luca 24:1-8 è un esempio: “1 Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. 2 E trovarono che la pietra era stata rotolata dal sepolcro. 3 Ma quando entrarono non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4 Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti; 5 tutte impaurite, chinarono il viso a terra; ma quelli dissero loro: «Perché cercate il vivente tra i morti? 6 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordate come egli vi parlò quand'era ancora in Galilea, 7 dicendo che il Figlio dell'uomo doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere crocifisso, e il terzo giorno risuscitare». 8 Esse si ricordarono delle sue parole.”

Al v. 5 gli angeli fanno una domanda alle pie donne che cercavano la salma (morta!) di Gesù: “Perché cercate il vivente tra i morti?” Vale a dire: ‘Care donne, siamo al terzo giorno. Il conto alla rovescia è finito. Qui, Gesù, non c’è. Qui, Gesù, non ci può essere. Perché (v. 6a) egli è risuscitato.’ Nota bene come prosegue il discorso degli angeli (vv. 6b-7). Essi ricordano a queste donne pie la profezia di Gesù. Queste pie donne sono testimoni dell’adempimento di tale profezia!

(3) Qual è il risultato della risurrezione?
Ci sono tanti risultati della risurrezione di Cristo, ma si può dire in sintesi che questo è il risultato: Cristo ha vinto la morte. In II Timoteo 1:10 troviamo scritte le seguenti parole meravigliose: Cristo “ha distrutto la morte”. La morte distrugge tutto. Alla ‘morte’, nessuno può dire, ‘No grazie.’

Gesù, invece, morendo e risuscitando ha sconfitto e ha distrutto la morte (cfr. Atti 2:23-24). Ancora 2 Timoteo 1:10: il Salvatore nostro Gesù Cristo “ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l'immortalità mediante il vangelo”!

(4) Qual è il significato della risurrezione?
Qui facciamo presenti brevemente solo tre delle varie ‘implicazioni’ della risurrezione. (a) Non dobbiamo più temere la morte (Ebrei 2:14-15). (b) Se crediamo in Cristo e in Cristo solo, passiamo in quel momento dalla morte alla vita (Giovanni 5:24). E (c) noi—che siamo credenti—possiamo ora vivere una nuova vita, per via della potenza della risurrezione (Romani 6:4; Efesini 1:19-21). Qui commentiamo la terza implicazione.

Per mezzo della risurrezione di Cristo possiamo vivere una nuova vita
La risurrezione di Cristo significa che possiamo vivere, già da ora, una vita nuova. Purtroppo spesso, anche noi che siamo credenti (compreso chi scrive), viviamo come se non lo fossimo. Viviamo in modo egoista. Ci facciamo dominare da desideri indegni del regno di Dio. Speriamo di fare più soldi, di acquistare più beni di guadagnare più prestigio (sia chiaro che guadagnare il ‘giusto’ non è una cosa peccaminosa; ma non è di questo che stiamo parlando qui). Ci inganniamo, credendo che queste cose siano degne delle nostre energie.

Ma Dio vuole che noi credenti viviamo una nuova vita. Vuole che le sue priorità diventino le nostre priorità. Vuole che i suoi desideri diventino i nostri desideri. Vuole che noi abbracciamo, con gioia, la sua volontà per la nostra vita. Bene, forse desideriamo avere queste cose. Ovvero, mettiamo che, come credenti, vorremmo seguire più da vicino il nostro Salvatore. Pur avendo tale buono desiderio, a volte, non crediamo di farcela. È proprio qui che dobbiamo capire la terza implicazione (o conseguenza) della risurrezione.

La stessa potenza di Dio che ha risuscitato Cristo dai morte è a nostra disposizione per seguire Cristo. Nella Lettera agli Efesini 1:19 Paolo prega che i credenti (perciò anche tu che leggi) sappiano “19 ... qual è verso di noi che crediamo, l’immensità della … potenza” di Dio. Poi nei versetti successivi Paolo prosegue a fare presente che la potenza di Dio in questione riguarda proprio quella con cui il Padre ha risuscitato il Figlio. Inoltre Romani 6:4 recita che per noi la risurrezione di Cristo significa una nuova vita, vissuta nella potenza della risurrezione di Cristo: “Siamo dunque stati sepolti con…[Cristo] mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita.”

A volte noi credenti ci troviamo in dei pasticci morali o comunque di tipo vario. E non crediamo di avere la forza per liberarci dai lacci con cui noi stessi ci siamo legati. E abbiamo ragione. In noi stessi non abbiamo la forza per liberarci. Però, la forza, la potenza c’è, ed è a nostra disposizione. Quale potenza? La potenza della risurrezione. Basta che attacchiamo la spina alla presa della risurrezione. La potenza di Dio ci porterà fuori dalle gabbiette in cui eravamo andati a finire.

(5) Il ‘dunque’ della risurrezione
Magari nel periodo in cui leggiamo questo post, si potrebbe dire (se non mi fraintendete) che la primavera sta cercando di dirigerci ad andare al Cristo Risorto…per avere la vita. Vediamo gli alberi e i fiori con le loro stupende vesti primaverili. La Primavera stessa ci sta annunciando la vita. Ma la decisione di scegliere o meno la vita della risurrezione è nostra. Questo è il dunque della Pasqua: ci rivolgeremo o no al Cristo Risorto? Crederemo o no nel Cristo Risorto.

È qui dove vogliamo tirare le fila della nostra lettura iniziale (Giovanni 11:17-26a). Il testo riprende con una domanda di Gesù. Citiamo di nuovo anche l’inizio del versetto 26 (=26a) e poi andiamo avanti con 26b (=la seconda parte del v. 26) e 27. Gesù sta parlando con Marta, ma si sta rivolgendo anche a me e a te:
“26a «Chiunque vive e crede in me, non morirà mai. [Ora proseguiamo:] b Credi tu questo?» 27 Ella gli disse: «Sì, Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che doveva venire nel mondo».”

Risponderemo come Marta? La decisione sta ad ognuno di noi. La scelta è nostra. E tu, credi tu questo? La domanda non è indifferente: si tratta del vero ‘dunque’ della gloriosa risurrezione di Gesù Cristo dai morti!

(una forma più ampia di questa meditazione si trova in http://www.chiesaevangelicalogos.com/sermonitopicowiev.php?topico=Pasqua 24 aprile 2011)

mercoledì 7 marzo 2012

Novità per il Blog di BE Edizioni

Siamo molto felici di potervi annunciare che a partire da Marzo 2012 avremo nel nostro Blog una partecipazione speciale. Pietro Ciavarella(www.solascrittura.it) inizierà a contribuire stabilmente a questo Blog, e potrete trovare mensilmente e in maniera continuativa per tutto questo nuovo anno dei suoi articoli, riflessioni, recensioni di libri, consigli per la lettura e tanto altro ancora.

sabato 11 febbraio 2012

La storia dei Kimyal

Ho visto per la prima volta questo video nel blog di Justin Taylor, e il suo articolo è entarto nella classifica dei post più letti nel 2011 su The Gospel Coalition nella posizione numero 10.
Questo video è bellissimo!
E' la storia dei Kimyal, un popolo della Papua Occidentale (Indonesia) che riceve per la prima volta l'intero Nuovo Testamento nella propria lingua natia. Fino a quel momento avevano dovuto accontentarsi solo di qualche parte della Scrittura scritta nella loro lingua, dei versetti memorizzati dagli anziani o dalle traduzioni di Bibbie in lingue di popoli vicini a loro. Ma finalmente nel 2010 ariva il Nuovo Testamento nella loro lingua. E guardate che festa hanno fatto!!!
Ma dietro a tutto cio ci sono anni ed anni di duro lavoro.
Sforzi duranti più di 40 anni dal primo contatto con questa tribù, quando dei missionari li raggiunsero per portarli la Buona Notizia di Gesù.
Si dovette passare anche attraverso la morte di una coppia di missionari  uccisi dai vicini dei Kimyal.
Ma guardate quanta gioia abbia portato nei cuori dei Kimyal la grande notizia di Gesù!








sabato 28 gennaio 2012

All I Have is Christ

 Usciamo quindi fuori dall'accampamento e andiamo a lui portando il suo obbrobrio. Perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura.

                                             Ebrei 13:13-14



venerdì 13 gennaio 2012

Un'intervista con l'autore

Ecco la seconda parte di una bella intervista di Radio Voce della Speranza con Pietro Ciavarella sul suo ultimo libro ''Come avere pace con Dio. Martin Lutero sulla giustificazione per fede.''

http://www.radiovocedellasperanza.it/mp3/pgm/rec/rec_1326210369_10012012.mp3

Buon ascolto!!

domenica 8 gennaio 2012

Un nuovo cuore


                       
Io darò loro un medesimo cuore,
metterò dentro di loro un nuovo spirito,
toglierò dal loro corpo il cuore di pietra,
e metterò in loro un cuore di carne, 
perché camminino secondo le mie prescrizioni e osservino le mie leggi e le mettano in pratica;
essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.

Ezechiele 11:19-20


Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.

Ezechiele 36:26