Lettori fissi

mercoledì 23 novembre 2011

Salmo 103


 Di Davide.
Benedici, anima mia,
il SIGNORE;
e tutto quello ch'è in me, benedica il suo santo nome.
 Benedici, anima mia, il SIGNORE
e non dimenticare nessuno dei suoi benefici.
 Egli perdona tutte le tue colpe,
risana tutte le tue infermità;
 salva la tua vita dalla fossa,
ti corona di bontà e compassioni;
 egli sazia di beni la tua esistenza
e ti fa ringiovanire come l'aquila.
 Il SIGNORE agisce con giustizia
e difende tutti gli oppressi.
 Egli fece conoscere le sue vie a Mosè
e le sue opere ai figli d'Israele.
 Il SIGNORE è pietoso e clemente,
lento all'ira e ricco di bontà.
 Egli non contesta in eterno,
né serba la sua ira per sempre.
 Egli non ci tratta secondo i nostri peccati,
e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe.
 Come i cieli sono alti al di sopra della terra,
così è grande la sua bontà verso quelli che lo temono.
 Come è lontano l'oriente dall'occidente,
così ha egli allontanato da noi le nostre colpe.
 Come un padre è pietoso verso i suoi figli,
così è pietoso il SIGNORE verso quelli che lo temono.
 Poiché egli conosce la nostra natura;
egli si ricorda che siamo polvere.
 I giorni dell'uomo sono come l'erba;
egli fiorisce come il fiore dei campi;
 se lo raggiunge un colpo di vento esso non esiste più
e non si riconosce più il luogo dov'era.
 Ma la bontà del SIGNORE è senza fine per quelli che lo temono,
e la sua misericordia per i figli dei loro figli,
 per quelli che custodiscono il suo patto
e si ricordano di mettere in pratica i suoi comandamenti.
 Il SIGNORE ha stabilito il suo trono nei cieli,
e il suo dominio si estende su tutto.
 Benedite il SIGNORE, voi suoi angeli,
potenti e forti, che fate ciò ch'egli dice,
ubbidienti alla voce della sua parola!
 Benedite il SIGNORE, voi tutti gli eserciti suoi,
che siete suoi ministri, e fate ciò che egli gradisce!
 Benedite il SIGNORE, voi tutte le opere sue,
in tutti i luoghi del suo dominio!
Anima mia, benedici il SIGNORE!

Salmo 103, versione Nuova Riveduta

mercoledì 16 novembre 2011

Isaia 53



 Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato?
A chi è stato rivelato il braccio del SIGNORE?
 Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella,
come una radice che esce da un arido suolo;
non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi,
né aspetto tale da piacerci.
 Disprezzato e abbandonato dagli uomini,
uomo di dolore, familiare con la sofferenza,
pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia,
era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.
 Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava,
erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato;
ma noi lo ritenevamo colpito,
percosso da Dio e umiliato!
 Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni,
stroncato a causa delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui
e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.
 Noi tutti eravamo smarriti come pecore,
ognuno di noi seguiva la propria via;
ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti.
 Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la bocca.
Come l'agnello condotto al mattatoio,
come la pecora muta davanti a chi la tosa,
egli non aprì la bocca.
 Dopo l'arresto e la condanna fu tolto di mezzo;
e tra quelli della sua generazione chi rifletté
che egli era strappato dalla terra dei viventi
e colpito a causa dei peccati del mio popolo?
 Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi,
ma nella sua morte, egli è stato con il ricco,
perché non aveva commesso violenze
né c'era stato inganno nella sua bocca.
 Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti.
Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato,
egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni,
e l'opera del SIGNORE prospererà nelle sue mani.
 Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce e sarà soddisfatto;
per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti,
si caricherà egli stesso delle loro iniquità.
 Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
egli dividerà il bottino con i molti,
perché ha dato se stesso alla morte
ed è stato contato fra i malfattori;
perché egli ha portato i peccati di molti
e ha interceduto per i colpevoli.

Isaia 53, versione Nuova Riveduta

giovedì 10 novembre 2011

Salmo di Davide: quand'era nel deserto di Giuda.




O Dio, tu sei l'Iddio mio, io ti cerco dall'alba;
l'anima mia è assetata di te, la mia carne ti brama
in una terra arida, che langue, senz'acqua.

Così t'ho io mirato nel santuario
per veder la tua forza e la tua gloria.
Poiché la tua benignità val meglio della vita;
le mie labbra ti loderanno.

Così ti benedirò finché io viva,
e alzerò le mani invocando il tuo nome.

L'anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso,
e la mia bocca ti loderà con labbra giubilanti.

Quand'io mi ricordo di te sul mio letto,
medito di te nelle veglie della notte.
Poiché tu sei stato il mio aiuto,
ed io giubilo all'ombra delle tue ali.

L'anima mia s'attacca a te per seguirti;
la tua destra mi sostiene.

Ma costoro che cercano la rovina dell'anima mia,
entreranno nelle parti più basse della terra.
Saran dati in balìa della spada,
saranno la preda degli sciacalli.

Ma il re si rallegrerà in Dio;
chiunque giura per lui si glorierà,
perché la bocca di quelli che dicon menzogne sarà turata.


Salmo 63 versione Riveduta

giovedì 3 novembre 2011


Come il cervo agogna i rivi dell'acque, 
Così l'anima mia agogna te, o Dio. 
L'anima mia è assetata di Dio, dell'Iddio vivente. 

Salmo 42 versetti 1 e 2, versione Giovanni Diodati